Oggi a Barcellona, in provincia di Messina, e dunque sempre sulla costa orientale della Sicilia, si è commemorato un altro giornalista, Beppe Alfano, ucciso la sera dell'8 gennaio 1993.
Era un giornalista, come oggi non ne esistono quasi più, oggi abbiamo del giornalista un'idea assai particolare un gossiparo che c'informa della liason di monsieur le president, o della presunta gravidanza dell'attricetta o della velina, oggi chiamiamo giornalista chi va dietro a quelle soap opera o fiction reality sui delitti dei vari Garlasco, Cogne, Perugia, Avetrana (Vespa docet!). Alfano no, Alfano rivolgeva il suo interesse di giornalista verso uomini d'affari, mafiosi latitanti, politici e amministratori locali. Era uno che dava fastidio Beppe Alfano, parlava troppo Beppe Alfano, era uno scomodo Beppe Alfano. E la mafia sa. Sa che cos'è fare il giornalista, sa che fare il giornalista sul serio è un mestiere che può dare molto fastidio all'illegalità o al potere colluso e i giornalisti che danno fastidio si fanno zittire. Beppe Alfano, Pippo Fava, non sono soli in questo elenco terribile.
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